acqudimagrire

Dimagrire bevendo acqua è possibile, molti studi lo dimostrano. Scopriamo come sfruttare uno dei metodi più naturali che la natura ci offre per rimetterci in forma

 

Dimagrire bevendo acqua è un sistema naturale per riattivare i muscoli e aiutare l’organismo a bruciare le calorie. Cerchiamo di capire quanti litri quotidiani sono necessari per compiere questa miracolosa impresa. Secondo il tipo di metabolismo e organismo specifico, sarà sufficiente bere da 1 a 3 bicchieri di acqua al giorno per perdere da 68 a 205 Calorie. Non male come primo passo. Analizzare leabitudini alimentari di ciascun individuo è fondamentale per stabilire quanti litri sono effettivamente necessari per dimagrire.

Tenere un diario alimentare potrebbe essere un valido sistema. Le stesse ricerche condotte dagli studiosi hanno evidenziato chedimagrire bevendo acqua è tanto possibile quanto semplice grazie a risultati specifici sulla base di un coefficiente emerso da cibi assunti e quantitativo d’acqua. Per fare un esempio: su circa 2.157 calorie giornaliere e un aumento pari all’1% di acqua, c’è stata una diminuzione dell’apporto energetico totale pari all’8,6%. L’assunzione di acqua ha contribuito positivamente anche al calo di zuccheri, disodio e di grassi saturi.

Attenzione però, bere acqua aiuta a dimagrire ma bisogna farlo spesso. L’azione benefica che l’acqua svolge sul metabolismo è di brevissima durata, mezz’ora o al massimo 1 ora. Ciò significa che non basterà bere il quantitativo giusto in un lasso di tempo predefinito, bisognerà diluirne l’assunzione durante tutta la giornata.
Veniamo ai numeri. Mezzo litro di acqua a temperatura ambiente, sia negli uomini sia nelle donne, aumenta di almeno il 30% il tasso metabolico. Il potere di bruciare calorie ha inizio dopo circa 40 minuti poiché è allora che l’acqua all’interno del corpo avrà raggiunto una temperatura di 37 gradi centigradi (dai 22 iniziali).

Il riscaldamento dell’acqua comporta due cose: nelle donne brucia icarboidrati, negli uomini brucia i grassi .
Non dimentichiamo che più della metà del nostro corpo è composta di acqua e risulta fondamentale per la stessa metabolizzazione dei lipidi. Dimagrire bevendo acqua non è un’ipotesi, è una certezza: se si riuscisse a bere addirittura 2 litri di acqua al giorno, i risultati per l’organismo sarebbero incredibili. L’Università di Boston ha condotto studi su persone in sovrappeso che hanno perso chili in eccesso più velocemente. Una dieta equilibrata e del sano movimento aiuteranno nell’impresa.

Bere un bicchiere in più aqastyle news

Idratazione e benessere, un binomio che va a braccetto da molti anni. Ecco le ultime scoperte

Tra gli scienziati che cercano di stabilire quale sia il nostro fabbisogno giornaliero di acqua c'è un ampio disaccordo e anche la regola dei 2 litri quotidiani sembra aver perso smalto. Ma allora, quanto bisogna bere? L’Università dell’Illinois è intervenuta sull’argomento dichiarando: “ogni giorno bisogna bere un bicchiere in più rispetto alla quantità già bevuta nella giornata”. Infatti, pare che tenendo in considerazione la quantità di liquidi che assumiamo dai cibi ed il totale di acqua che beviamo direttamente sotto richiesta del nostro corpo, il livello di idratazione possa essere già considerato ottimale. Ma se a questa quantità viene aggiunto un bicchiere di acqua in più, abbiamo già superato il nostro fabbisogno giornaliero, permettendo quindi al nostro corpo di lavorare ancora meglio. La soluzione americana, dunque, è: bere un bicchiere in più proprio quando non ne sentiamo la necessità.
Ecco, allora, che per mantenersi in salute e garantire il benessere del nostro organismo, assumere importanti quantità di acqua diventa necessario. Ma, sappiamo davvero perché l'idratazione è così importante? In verità, come abbiamo anticipato, la quantità d'acqua da assumere ogni giorno può variare in base a numerosi fattori, come lo stato di salute, l'attività fisica svolta e il luogo in cui si vive. L'acqua è una delle componenti principali del nostro corpo e tutto l'organismo dipende proprio dalla quantità di liquidi su cui può contare, soprattutto per l'eliminazione delle tossine dagli organi vitali e per il trasporto dei nutrienti verso le cellule. Inoltre, l'acqua è necessaria per mantenere la corretta umidità delle mucose del naso e della gola. La carenza d'acqua può causare disidratazione, una condizione che non permette al corpo di funzionare regolarmente. 
Ma non è tutto: sostituire drink alcolici e bevande gassate ipercalorici con della semplice acqua può aiutarci a tenere sotto controllo il peso e l'appetito, innalzando inoltre la qualità del sonno. Anche i livelli di energia ne potranno trarre benefici, oltre alla sensibile riduzione dell'insorgenza della carie. Infine, idratare il nostro corpo in modo corretto permette anche di contrastare efficacemente alcune patologie croniche, come il diabete mellito e numerose problematiche cardio vascolari.

Acqua

(di Maria Novella Topi) – ROMA, 5 APRILE – Un gran numero di dichiarazioni di principio e di risoluzioni, tante raccolte di firme, referendum e pronunciamenti, persino il rimando contenuto nell’Enciclica papale ‘Laudato sii’: ma nonostante tutto sono ancora oltre 663 milioni le persone nel mondo che non hanno accesso all’acqua potabile, oltre 2,5 miliardi quelle cui mancano i servizi igienici di base, 1,5 milioni i bambini che muoiono  prima di raggiungere i 5 anni e 443 milioni i giorni perduti di scuola.

La fotografia del diritto all’acqua come diritto umano fondamentale è, nonostante tanti sforzi, ancora impietosa se si sta ai dati raccolti da organizzazioni internazionali come Oms, Unicef, Fao, e tanti altri. E ha fatto da sfondo a Roma ad una giornata di studio e approfondimento organizzata dal Comitato interministeriale per i Diritti Umani del ministero degli Esteri e della Cooperazione e dal Comitato italiano per il Contratto mondiale sull’acqua (Cicma) , che ha visto confrontarsi tecnici del settore, parlamentari italiani ed europei, giuristi e istituzioni, persino esperti di filosofia del Diritto e esponenti  del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

Tutti accomunati dalla consapevolezza che occorre andare oltre i passi fin qui compiuti dalle Nazioni Unite e dai singoli governi e che è necessario sancire, nella nuova Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030, il diritto all’acqua come diritto umano fondamentale, nell’accezione che il diritto all’accesso all’acqua è condizione ”precedente” il raggiungimento di tutti gli altri diritti, quali quello alla salute, all’uguaglianza, alla non discriminazione. E nella convinzione che solo un’acqua pubblica, per tutti, non mercificata, non privatizzata, è l’unica risposta.

L’incontro ha anche preso in esame il progetto di ‘Protocollo per il diritto umano all’acqua e ai servizi igienici’ opzionale al Pidesc (Patto Internazionale relativo ai diritti economici e sociali internazionali, entrato in vigore nel 2013) che dovrebbe diventare uno strumento di diritto internazionale sul tema, cogente per gli stati che lo ratificano e capace di tradurre in norme vincolanti (e non solo ‘enuncianti’) il principio che l’acqua è un diritto umano universale.

Il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova, che ha introdotto i lavori, ha rilevato come la mancanza del diritto primario all’accesso alle fonti idriche pulite, possa, a cascata, minare ad esempio la coesione delle comunità rurali, oltre che, naturalmente ”la salute, la scolarizzazione, il lavoro, in particolare quello delle donne”.

Della Vedova ha anche introdotto un tema che è stato poi ripreso da tutti gli altri intervenuti: quello della necessità di poter disporre di dati certi, numerosi e armonizzati in modo da poter scegliere, decidere e programmare gli interventi, soprattutto in quelle parti del mondo in cui la mancanza di acqua sicura è emergenza di tutti i giorni.

Se per  Paolo Turrini, della Scuola di studi internazionali di Trento, innumerevoli sono stati i pronunciamenti in favore del diritto all’acqua – con il salto di qualità del 1992 a Dublino – è necessario far rispettare proprio le novità  in tema di diritto non discriminatorio che sono  capisaldi come il rispetto della precedenza agli usi domestici, il divieto di disconnessione in caso di mancati pagamenti e di incapienza. E ancora la tutela delle caratteristiche fondamentali che dovrebbe avere l’acqua: qualità elevata, accessibilità, economicità…

Lynn Boylan, della Commissione ambiente del parlamento Europeo ha denunciato il modo ”deludente e debole” con il quale la Commissione europea ha accolto il voto di Strasburgo dello scorso autunno sull’acqua come diritto umano, e la grande raccolta di firme (circa due milioni) per la campagna ‘Right2Water’ volta a cambiare la direttiva sull’acqua potabile e sul suo monitoraggio – prima iniziativa legislativa ‘dal basso’ nella storia della Ue. Boylan ha anche annunciato per il prossimo giugno una conferenza ad alto livello sul tema.Acqua

In realtà a distanza di circa 6 anni dalle risoluzioni dell’Onu sul ”diritto umano, universale e inalienabile all’acqua e ai servizi igienico sanitari come diritto autonomo e specifico”, l’accesso ad un ”minimo vitale” non è assicurato in nessun paese del mondo, e la nuova Agenda degli obiettivi di Sviluppo sostenibile 2030, approvata dall’Onu nel settembre scorso, non è ”vincolante” e, a giudicare dai numeri, ”non basta”.

In Italia, dopo il referendum del 2011 con il quale i cittadini hanno di fatto bocciato la privatizzazione, la Cooperazione ha adottato nel luglio del 2015 le ”Linee guida per una azione della cooperazione italiana nel settore dell’acqua” e alla Camera è in discussione  una proposta di legge parlamentare che prevede tra l’altro il riconoscimento del diritto umano all’acqua e strumenti di solidarietà internazionale per garantirne all’accesso ai più poveri.

Certo, se il Papa, come ha ricordato Tebaldo Vinciguerra, parla di ”debito ecologico, e di acqua che spesso può diventare fattore di disuguaglianza”, il professor Luigi Ferrajoli, filosofo della Scienza, ha preso a prestito le categorie economiche di Smith, Ricardo e Marx e ha parlato di valore d’uso, merci, mercato, denaro e prezzi. ”Cosa succede – si è chiesto Ferrajoli – se l’acqua come bene comincia a diventare scarsa, grazie all’opera distruttiva dell’uomo e alla sua trasformazione in merce?” . Essa assume un valore altissimo, ma diventa un paradosso per le stesse leggi di mercato della domanda e dell’offerta. E se non è ”naturalmente” diritto comune, aggiunge, lo deve diventare attraverso il diritto, attraverso una legge di attuazione come tutti gli altri diritti fondamentali , con gli obblighi e i divieti prestabiliti.

Così, è la sintesi condivisa da tutti, è possibile evitare la mercificazione dell’acqua che andrebbe inserita in una Carta mondiale dei beni fondamentali dell’uomo.

Nasa marte aqastyle news

Sul Pianeta Rosso non solo esiste il prezioso elemento che può far nascere la vita ma si tratta anche di acqua liquida in grado persino di scorrere, a confermarlo sono le ultime osservazioni della sonda spaziale MRO (Mars Reconnaissance Orbiter) che ha fotografato alcune zone del pianeta in differenti periodi stagionali. Marte infatti come la Terra ha un asse di rotazione inclinato sul piano dell'orbita di 25° 11' molto vicini ai 23° e 27' del nostro pianeta, significa che ha 4 stagioni, proprio come noi, ovviamente non con le stesse caratteristiche climatiche. 

Stessa zona fotografata nelle due stagioni marziane Inverno (sinistra) ed Estate (destra)

Nelle immagini inviate alla Nasa della Coprates Chasma una valle marziana di dimensioni notevoli, lunga 966 km, appare evidente durante il periodo estivo, quando la temperatura si aggira attorno ai 10° fahrenheit, la comparsa dinumerose striature che suggeriscono possa trattarsi di un vero e proprio flusso di acqua. Il ritrovamento di sali idrati su questi pendii confermerebbe la presenza stagionale di acqua "salata" formata da una miscela di perclorato di magnesio, clorato di magnesio e perclorato di sodio.

Le stesse striature in una zona diversa della stessa valle

 "Ci sono volute diverse missioni spaziali e tanti anni di studio per risolvere questo mistero ma ora sappiamo che c'è acqua allo stato liquido sulla superficie di questo freddo e deserto pianeta", ha detto Michael Meyer, uno dei maggiori esponenti del "Mars Exploration Program" della NASA presso la sede dell'agenzia a Washington. "Sembra che più si studi Marte, più impariamo come potrebbe in un futuro non lontano riuscire a sostenere la vita"

water aqastyle news

Milano, 17 mar. - (AdnKronos) - Un buon bicchiere d’acqua del rubinetto per dissetarsi a scuola. In occasione della Giornata dell’Acqua, che si celebra il 22 marzo, parte il tour #AcquAscuola, progetto con cui gruppo Cap si impegna a sensibilizzare scuole, studenti e famiglie sull’uso di acqua di rete in tutte le mense scolastiche del territorio della Città Metropolitana che utilizzano ancora acqua in bottiglia.

Oltre il 90% degli studenti delle scuole primarie del territorio dell’area metropolitana di Milano beve già in mensa acqua del rubinetto, e l’obiettivo dell’azienda idrica è di arrivare al 95% entro fine anno, coinvolgendo altri 10mila studenti. Una scelta di qualità e di attenzione per l’ambiente: l’acqua garantita dal Gruppo Cap, infatti, è buona, sicura, controllata e soprattutto a km zero. Prima tappa ieri a Magnago, poi il tour toccherà Inveruno, Vignate, Busto Garolfo e tutti gli altri Comuni che hanno aderito all’invito di Cap.

“Credo che dalla scuola partano le basi anche per una cultura di sostenibilità ambientale e che sia un laboratorio eccezionale di buone pratiche e uno stimolo per lo sviluppo e il miglioramento del nostro territorio – dichiara Alessandro Russo, presidente del Gruppo Cap – I bambini di oggi saranno gli adulti di domani, dovranno preservare e tutelare l’ambiente in cui vivono”.

L’Italia è ancora il terzo Paese al mondo per consumo pro-capite di acqua in bottiglia (196,5 litri a persona all’anno secondo lo studio ‘Bmc bottled water stats’ del 2013), dopo Messico e Thailandia. Un dato che fa riflettere sulle abitudini degli italiani, che pure dispongono di acqua di rubinetto di qualità. Proprio a fronte di tale scenario, è nato il progetto #AcquAscuola per educare i cittadini più giovani a bere acqua di rete, un consumo sano ed ecosostenibile.

Per i ragazzi delle scuole sono previste vere e proprie “lezioni” sull’acqua, sul ciclo idrico e sull’uso sostenibile della risorsa con l’obiettivo di generare comportamenti virtuosi attraverso azioni responsabili come, ad esempio, bere un bicchiere d’acqua del rubinetto. Le finalità dell’iniziativa sono state condivise e accolte dai Comuni coinvolti che hanno avviato le fasi per la distribuzione dell’acqua di rete in tutte le mense e refettori delle scuole del proprio territorio.

#AcquAscuola è uno dei 21 impegni di sostenibilità del programma Cap 21, che l’azienda ha avviato per raccogliere la sfida del clima che cambia attraverso un vero e proprio piano composto da 21 azioni per la sostenibilità ambientale.

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