lavatrice acqua senza calcare

 

Parlavamo qualche tempo fa di acqua e calcare. Quella patina biancastra che riduce la lucentezza dei rubinetti di casa nostra, che si deposita sulle mattonelle nelle zone umide o che addirittura arriva ad intasare i tubi nei quali scorre l’acqua.

Il calcare quindi, o meglio la sua formazione, dipendeva dalla presenza di qualche ione (specie chimica dotata di carica negativa o positiva) nell’acqua di casa nostra. Sentiamo poi spesso parlare di acqua dura e acqua dolce. Dovreste ricordare, che un’acqua che contiene una grande quantità di calcio e magnesio, rispettivamente gli ioni Ca2+ e Mg2+, è detta dura. Questi ioni, combinati con il carbonato, disciolto anch’esso nelle acque, portano alla formazione di calcare.

Un’acqua molto dura può danneggiare tutti gli elettrodomestici che la utilizzano, rovinando a poco a poco i componenti.

Come si rimedia?

Una possibilità è l’addolcitore, il quale è contenuto, ad esempio, in tutte le lavastoviglie.

Ma cosa è un addolcitore, e a cosa serve?

Gli addolcitori sono composti da resine che hanno l’obiettivo di rimuovere dall’acqua gli ioni che portano al calcare. Li rimuovono attraverso il principio dello scambio ionico, infatti si chiamano resine a scambio ionico. L’interazione tra la resina e lo ione indesiderato è di tipo elettrostatica. Per elettrostatica intendiamo l’attrazione tra due cariche elettriche, una positiva ed una negativa. Gli ioni calcio e magnesio, sono carichi positivamente. La resina, invece, è carica negativamente, quindi il suo compito è quello di attrarre a sé gli ioni che si vuole togliere dall’acqua, addolcendola. All’inizio del processo di addolcimento la resina è legata, sempre in maniera elettrostatica, ad uno ione sodio (Na+) o potassio (K+). Ogni qualvolta la resina rimuove uno ione “cattivo” dall’acqua, ne libera uno “buono”. Buono perché non porta alla formazione di calcare.

Come immaginate però, la rimozione di questi ioni calcio e magnesio da parte della resina non è infinita. Esiste una quantità massima di ioni che possono essere rimossi, e questo dipende fisicamente dalla quantità di resina. E come si fa? Una volta che la resina è piena di questi ioni si sostituisce? No! Chi di voi ha una lavastoviglie, non sostituisce la resina. Quello che fa è aggiungere del sale. Vero?

Ora capiamo il perché. Il sale da cucina è il cloruro di sodio (NaCl). Allo stesso modo, in presenza di una soluzione che contiene ioni Na+, la resina rilascerà gli ioni Ca2+ e Mg2+, e legherà a sé gli ioni Na+, rigenerandosi. Attraverso questo meccanismo la resina sarà pronta per rimuovere gli ioni “cattivi” nel successivo lavaggio.

Quindi, se volete risparmiare, non c’è bisogno di acquistare “sali per addolcitore”, vi basterà utilizzare il sale grosso che avete, proprio lì, in cucina.

acqua cervello

(ANSA) - MILANO, 16 FEB - Bere due bicchieri d'acqua aumenta i tempi di reazione del cervello del 14%: a dimostrarlo uno studio di alcuni ricercatori dell'Università di East London, riportato da In a Bottle (www.inabottle.it). Secondo gli scienziati "le persone che bevono mezzo litro di acqua prima di condurre compiti mentali hanno tempi di reazione del 14% più veloci rispetto a chi non beve".

In un esperimento su 34 uomini e donne che hanno completato due volte una serie di test mentali (la prima senza bere, la seconda dopo aver bevuto acqua), gli esperti hanno visto che "l'acqua ha aiutato il cervello a 'liberare' le parti che si occupano di inviare al corpo le informazioni sulla necessità di bere, aumentando così la capacità di rispondere ad altri impulsi".

"Circa l'80% del cervello è fatto di acqua - concludono gli esperti - quindi è chiaramente importante assicurarsi che ne ottenga la giusta quantità".

acqua composizione aqastyle

La composizione dell'acqua naturale.

L'acqua è rappresentata dalla formula chimica H2O: 2 atomi di Idrogeno e 1 di Ossigeno.

Ma l'acqua dolce che troviamo sulla terra (pozzi fiumi, sorgenti, laghi, ecc) non è composta solamente da queste due sostanze; infatti contiene anche batteri, minerali inorganici, metalli pesanti, idrocarburi e altri elementi inquinanti. 

La ragione è evidente. L'acqua durante il suo ciclo naturale incontra infatti rocce, piante, animali, terreni inquinati, onde elettromagnetiche, sostanze radioattive ed elementi chimici e fisici di ogni tipo. 

L'acqua pura. 

Nella ricerca dell'acqua pura si devono considerare tutti questi fattori tenendo presente che meno componenti indesiderati si trovano in essa, migliore è la sua qualità.

Per trovare una composizione dell'acqua il più possibile pura è opportuno eseguire le seguenti analisi:

1. analisi biologica, per determinare i batteri, i virus e i funghi;
2. analisi organica, per determinare gli erbicidi, insetticidi ecc (derivanti in gran parte dall'agricoltura)
3. analisi chimico-fisica, per determinare i minerali inorganici e i metalli pesanti;
4. analisi radioattiva, per individuare i componenti dotati di radioattività;
5. analisi energetico-bioelettronica, per determinare la quantificazione energetica.

La qualità dell'acqua. 

Tanto più ridotte sono le quantità rilevate dalle analisi tanto più elevata è la qualità dell'acqua.

Va inoltre tenuto presente che l'acqua sana è solo l'acqua naturale di sorgente, e non quella trattata con procedimenti di purificazione.

Infatti l'estrazione chimica o fisica di elementi inquinanti non purifica l'acqua: i dati negativi degli elementi eliminati (probabilmente mai del tutto) rimangono comunque registrati in essa.

Infine le acque trattate non hanno la potenza vitale che sgorga dalla sorgente e che rappresenta il valore più significativo dell'acqua naturale. 

L'illusoria formula della composizione dell'acqua.

Considerare l'acqua semplicemente come H2O è quindi deviante perché le numerose sostanze microbiologiche o chimiche presenti in essa la rendono ricca di varianti.

Un sorso d'acqua, oltre agli atomi di idrogeno e di ossigeno, immette nel nostro organismo anche una pluralità di sostanze chimiche e minerali che soltanto di rado sono sostanze nutrienti.

Quasi sempre questi elementi agiscono sull'organismo come stimoli da cui provengono reazioni, perciò quando queste sostanze non vengono purificate all'interno dell'organismo e successivamente espulse, possono emergere patologie specifiche come la gotta, i calcoli renali, l'invecchiamento precoce, l'arteriosclerosi, le calcificazioni articolari e molte altre ancora.

 

Fonti:

Elementi di idrologia medica per il corso di idrologia e climatologia medica - Roberto Gualtierotti - Edizioni Libreria dello Studente, Milano, 1974

Manuale di medicina termale - Agostini, G - Archimedica Editori, Torino, 2000

 

acqua frizzante pelle

I benefici che l’acqua può apportare al nostro benessere e alla nostra bellezza sono oramai più che noti. Non è un caso se si suol dire che l’acqua è vita: l’idratazione aiuta la pelle a liberarsi delle tossine e di tutto ciò che può causare svariate imperfezioni, ritarda la comparsa delle rughe, rende la pelle più luminosa e aiuta l’organismo a lavorare al meglio. E questi sono solo gli effetti benefici che il magico liquido può aportare alla nostra persona dall’interno. Vi siete mai chieste che cosa può fare agendo esternamente?

Come l’acqua frizzante aiuta la nostra pelle

A quanto pare infatti non è solo l’atto di bere che può permetterci di sfruttare al meglio il potenziale dell’acqua. In un Paese come la Corea, attento in modo particolare alla skincare e alla bellezza in generale, hanno infatti da tempo iniziato a scoprire i vantaggi che può comportare l’inserimento dell’acqua, in particolare dell’acqua frizzante, nella cura quotidiana del viso.

Partendo infatti dalla quotidiana pulizia si è capito come le bollicine di anidride carbonica contribuiscano in modo notevole a liberare i pori della pelle e favorirne l’ossigenazione. La pelle apparirà più compatta e luminosa ma, soprattutto, lo sporco viene eliminato in modo decisamente più efficace.

Da non trascurare inoltre il vantaggio di non far incontrare la nostra delicata pelle del viso con il calcare che toglie idratazione e aggredisce eccessivamente la pelle.

Inserire dunque l’acqua frizzante nella skincare quotidiana può essere un grande vantaggio di cui ogni tipologia di pelle potrà beneficiare, soprattutto se si saprà adattare tale uso alle specifiche esigenze di ciascuna.

Per le pelli grasse, ad esempio, consigliamo di immergere dierettamente il viso in una bacinella ricolma di acqua frizzante, rimanendovi tra i 10 e i 20 secondi. Il top è riuscire a ripetere il trattamento circa tre volte a settimana mentre, per le pelli nromali, potrà bastare una.

Stessa routine per le pelli più secche che dovranno però mischiare l’acqua frizzante a quella naturale, così da rendere il trattamento più soft, e limitarsi a una immersione a settimana.

Se poi l’idea di immergere totalmente il viso nell’acqua proprio non fa per voi potrete optare anche per una veloce nebulizzazione o per un passaggio dell’acqua frizzante sul viso attraverso un dischetto di cotone. rimedio più soft ma comunque efficace.

Infine perché non potenziare gli effetti benefici dell’acqua frizzante con l’aggiunta di qualche ingrediente extra? Si potrà versare nella bottiglia della camomilla per aumentare l’effetto lenitivo o qualche fettina di cetriolo per renderla astringente.

Date dunque libero sfogo a tutte le vostre conoscenze in fatto di fai da te ma non dimenticate mai di aggiungere un tocco di acqua frizzante.

Disidratazione aqastyle

 

Bere poca acqua fa male. Ecco tutti i problemi legati alla disidratazione che può aggredire anche seriamente il nostro organismo

Dalla chiarezza della pelle alla perdita di peso, abbiamo più volte sottolineato i vantaggi di una corretta idratazione per la salute e il benessere del corpo. Il portale americano KomoNews ha provato a spiegare un aspetto poco conosciuto della disidratazione, ovvero quanto e se incide sulla cronicità di alcuni disturbi comuni.

Gli effetti della disidratazione

La disidratazione è un problema serio che crea complicazioni malsane spesso erroneamente etichettate come malattie. Quando il corpo non ha abbastanza acqua, le cellule cominciano a seccarsi e questo può inficiare dall’interno le funzionalità delle articolazioni, dei muscoli e dello stomaco. Ad esempio l’artrite e il mal di schiena sono segni di carenza di acqua nella colonna vertebrale e nei dischi. Altri sintomi di dolore cronico legati alla disidratazione includono:

Mal di testa ed emicranie: possono essere un segnale che occhi e cervello sono in deficit idrico

Bruciore di stomaco e Colite: può essere mancanza di acqua nell’intestino crasso

Ipertensione: può  insorgere quando non c’è abbastanza acqua per riempire i vasi sanguigni che portano l’acqua alle cellule vitali

La sete

Man mano che invecchiamo la nostra capacità di percepire la sete diminuisce e ciò mette gli anziani nelle condizioni di rischiare una disidratazione cronica. Una regola dice che se hai sete sei già in stress idrico. Ecco alcuni suggerimenti possono garantirti la giusta quantità di acqua per mantenere forte e in salute il corpo:

  • Tenere sempre rifornito d’acqua il vostro frigorifero
  • Sostituire almeno una tazzina di caffè con un bicchiere d’acqua. La caffeina agisce come un diuretico e può aumentare la perdita di fluido
  • Avere una bottiglia d'acqua sulla scrivania al lavoro da sorseggiare durante la giornata
  • Non aspettare di bere quando hai sete.

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